Partito comunista italiano. Triumvirato insurrezionale

1943 - 1948

Descrizione del contenuto

Il fondo si compone della documentazione prodotta dal Triumvirato insurrezionale Emilia Romagna nel corso della guerra di liberazione; in particolare, le direttive ricevute dalla direzione nord del Partito comunista italiano (Pci) o inviate alle federazioni e alle organizzazioni dipendenti; la corrispondenza intercorsa con gli altri triumvirati insurrezionali del Nord Italia e con le federazioni provinciali dell'Emilia-Romagna; i manifesti e i volantini predisposti dal Pci e dalle altre organizzazioni operanti nell'ambito del movimento di liberazione; gli organi di stampa ufficiali del Pci, nonchè dei partiti, delle formazioni partigiane e delle organizzazioni economiche e sindacali del fronte antifascista.

Inoltre, sono conservati fogli e schede informative, deposizioni, verbali, segnalazioni e indagini relativi agli ex fascisti, agli occupanti tedeschi, ai collaborazionisti, ai membri delle forze dell'ordine, nonché all'attività delle stesse formazioni partigiane, predisposti nell'immediato dopoguerra ai fini dell'epurazione antifascista e della selezione degli iscritti e dei quadri del partito.

Storia archivistica

Sulle modalità di organizzazione della documentazione prodotta durante il periodo bellico dal Triumvirato insurrezionale Emilia-Romagna contribuisce a far luce un inventario coevo rinvenuto all'interno del fondo. Le carte erano distinte in:

- "Direttive", ossia le comunicazioni inviate sia dalla Direzione Nord del partito ai triumvirati e alle federazioni per indirizzarne unitariamente l'attività, sia dal Triumvirato alle organizzazioni dipendenti;
- "Informazioni", ossia le relazioni pervenute dagli altri triumvirati del Nord Italia e dalle federazioni emiliano-romagnole sullo stato della lotta di liberazione;
- "Lettere", vale a dire la corrispondenza ordinaria;
- "Estratti", ossia articoli e relazioni trascritti, in particolare, dagli organi ufficiali del partito «La Nostra lotta» e «l'Unità»;
- "Manifestini del partito", ossia la versione manoscritta e a stampa dei manifesti pubblicati a firma del Partito comunista italiano (Pci);
- "Manifestini vari", ossia la versione a stampa dei manifesti pubblicati dagli altri organismi impegnati nella lotta di liberazione (organizzazioni sindacali, formazioni partigiane, etc.);
- "Organi del partito tipografati", ossia «La Nostra lotta» e «l'Unità»;
- "Organi di altri partiti".

Alla documentazione "di partito" si affiancava un piccolo nucleo di materiale concernente l'attività svolta dal Comitato di liberazione nazionale alta Italia (Clnai), ordinato a sua volta in direttive, lettere e manifestini. Tutti i documenti (del Pci e del Clnai) erano inoltre numerati da 1 a n. all'interno di ciascuno dei raggruppamenti sopra descritti (direttive, lettere, etc.) e conservati in "cartelle". L'inventario costituiva chiaramente uno strumento in fieri: l'inizio della sua redazione si può difatti collocare intorno al mese di luglio 1944 con periodici aggiornamenti fino al marzo 1945; si presenta così in parte dattiloscritto e in parte manoscritto, e descrive in totale il contenuto di 8 cartelle di documentazione. Le carte del periodo postbellico attualmente collocate nel fondo del Triumvirato insurrezionale sono invece del tutto riconducibili all'attività della Federazione bolognese del Pci, e nello specifico all'opera di formazione e selezione condotta dalla sua Commissione quadri a partire proprio dal 1945. Tale circostanza, determinata dalla necessità del partito di giovarsi dei documenti della clandestinità per le esigenze della ricostruzione e del passaggio alla legalità, spiega la presenza nel fondo di documenti con data alquanto posteriore rispetto allo scioglimento del triumvirato, relativi dunque al triennio 1946-1948 ma con punte fino alla metà degli anni Cinquanta del XX secolo.

Presso la Federazione bolognese del Pci, le carte del Triumvirato insurrezionale, compresa la documentazione postbellica prodotta dalla Commissione quadri, sono state inoltre da sempre accostate, per la pertinenza delle materie trattate, allo spezzone del fondo del Comando unico militare Emilia-Romagna (Cumer) in possesso del partito, e in particolare alla documentazione concernente l'attività di raccolta di informazioni per la ricostruzione della storia del movimento di liberazione e per l'epurazione antifascista condotta dal Comando e dal suo ufficio stralcio. La documentazione postbellica conservata per prassi oramai consolidata nel fondo del Triumvirato insurrezionale è difatti costituita quasi esclusivamente di denunce contro ex fascisti, di fogli informativi e schede biografiche predisposti dai locali organi del partito, nonchè di segnalazioni giunte principalmente da altre federazioni e scuole di partito a carico di comunisti ritenuti infidi.

Su quasi tutte le camice si riscontra inoltre la presenza del codice "00E", probabile testimonianza di una prassi classificatoria. Con provvedimento n. 16 del 1994, la documentazione fu dichiarata di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per l'Emilia-Romagna. Nel 2009 Sara Verrini ha condotto un primo intervento di ricognizione e schedatura della documentazione.

La documentazione è stata depositata nel 1993 dalla Federazione bolognese del Partito democratico della sinistra (Pds) presso l'Istituto Gramsci Emilia-Romagna, dove sono state conservate nello studio del fondatore e primo direttore Luigi Arbizzani. 

Criteri di ordinamento

L'intervento di riordinamento e inventariazione ha individuato all'interno della documentazione le seguenti serie:

- Direttive;
- Corrispondenza (la serie aggrega il materiale descritto nell'inventario coevo come "informazioni" e "lettere");
- Manifesti (la serie aggrega il materiale descritto nell'inventario coevo come "manifestini del partito" e "manifestini vari");
- Periodici (la serie aggrega il materiale descritto nell'inventario coevo come "estratti", "organi del partito tipografati" e "organi di altri partiti");
- Informazioni per l'epurazione.

All'interno delle prime quattro serie i fascicoli sono stati ordinati cronologicamente. Per l'ordinamento dei fascicoli della serie delle "Informazioni per l'epurazione" si è invece rispettata la numerazione apposta con matita nera sulle camice degli stessi fascicoli durante uno dei numerosi lavori di riordinamento che hanno interessato la documentazione nel dopoguerra. I fascicoli della serie sprovvisti di una numerazione precedente sono stati collocati in coda e ordinati cronologicamente. All'interno di ciascuna serie i fascicoli sono stati inoltre numerati progressivamente da 1 a n. (cosiddetta "numerazione a serie aperta"). Infine anche alle buste è stata attribuita una numerazione che riparte da 1 per ciascuna serie.

Bibliografia

L'archivio del comitato regionale e della Federazione di Bologna del Pci dal 1945 al 1952, in «Annali dell'Istituto Gramsci Emilia-Romagna», n. 1-3, Bologna, Istituto Gramsci Emìlia-Romagna, 1993;

«Annali dell'Istituto Gramsci Emilia-Romagna», n. 1, Bologna, Clueb, 1997;

S. Suprani, Introduzione, in Gli archivi dei partiti e dei movimenti politici: considerazioni archivistiche e storiografiche, a cura di S. Suprani, San Miniato (Pisa), Archìiab, 2001, pp. 7-16;

L. Degli Esposti, Bologna Pci, Bologna, il Mulino, 1966;

Gli iscritti al Pci nella Federazione di Bologna: caratteristiche strutturali e mutamenti nel tempo, a cura di F. Anderlini e A. Marzocchi, Bologna, Graficoop, 1980;

Comunisti: i militanti bolognesi del Pci raccontano, prefazione di R. Imbeni, introduzione di G. C. Pajetta, Roma, Editori Riuniti, 1983;

M. Murotti, Il Pci a Bologna: congressi e dirigenti dalla Liberazione al XVII Congresso, a cura della Federazione bolognese del Pci, Bologna, Tipografia Moderna, 1986;

Il Pci nella Federazione di Bologna: problemi e prospettive, Bologna, Tipografia Moderna, [1986?];

W. Vitali, Funzionari e organizzazione nelle federazioni del Pci di Bologna e di Imola (1945-1986), tesi di laurea in sociologia, Università degli studi di Bologna. Corso di laurea in filosofia, a.a. 1987-1988;

M. Boarelli, La memoria e la speranza: autobiografie di militanti comunisti bolognesi negli anni Cinquanta, tesi di laurea, Università degli studi di Bologna. Corso di laurea in storia, a.a. 1988-1989.

buste: 13

fascicoli: 122

Soggetto conservatore