Fondazione Gramsci
La Fondazione Gramsci nasce in Roma nel 1950 e avvia le sue attività, il 28 aprile, con una mostra dei libri e dei quaderni del carcere di Antonio Gramsci.
Secondo un progetto approvato nell’ottobre del 1948 dalla segreteria del Pci, essa aveva il compito di custodire la biblioteca che il dirigente comunista aveva costituito prima del suo arresto e durante gli anni di detenzione, predisporre l’edizione delle sue opere, raccogliere la documentazione biografica e bibliografica che lo riguardasse, diffondere del pensiero gramsciano e del marxismo nella società italiana, favorire i rapporti stabilire rapporti tra studiosi e politici comunisti, anche esterni al partito.
Ambrogio Donini fu il primo direttore della Fondazione che, nel 1954 venne trasformata in Istituto Gramsci.
Nel 1955 la guida dell'Istituto venne affidata ad Alessandro Natta e a un direttivo composto dagli studiosi responsabili delle sezioni di lavoro (storia e filosofia, critica e arte, scienza, economia).
In tale contesto venne avviato il lavoro editoriale per proseguire la pubblicazione delle opere di Gramsci e fu costituito un centro studi dei problemi della scuola e dell'educazione.
Nel 1957, superata la crisi che nel 1956 coinvolse molti intellettuali del Pci, la direzione dell’Istituto fu affidata a un ampio comitato direttivo presieduto da Ranuccio Bianchi Bandinelli e da Franco Ferri, prima in qualità di segretario e poi di direttore, una carica che egli conservò sino al 1979.
La lunga permanenza di Ferri alla direzione dell'Istituto si concretizzò nella realizzazione di iniziative e di incontri di approfondimento della storia e del pensiero del movimento operaio e socialista italiano e internazionale, della società italiana e dei suoi problemi politici.
È in questo contesto che vanno inseriti i numerosi convegni organizzati dall'Istituto; la nascita della rivista trimestrale "Studi storici" (1959); l'organizzazione dell'archivio del Pci, a partire dagli anni sessanta; la fondazione del Centro studi dei paesi socialisti (1971); l'attività editoriale (l’edizione critica dei Quaderni dal carcere di Gramsci, a cura di Valentino Gerratana, la pubblicazione delle opere di Togliatti e degli scritti di Eugenio Curiel, dei documenti delle brigate Garibaldi). L’Istituto, divenuto nel 1982 Fondazione, è stato presieduto da Nicola Badaloni (1971-1993), Renato Zangheri (1993-1999), Giuseppe Vacca (1999-2016) cui è succeduto Silvio Pons mentre la sua direzione, affidata ora a Francesco Giasi, segue quelle di Silvio Pons (1999-2016), Giuseppe Vacca (1988-1999), Aldo Schiavone (1980-1988), Paolo Spriano (1980).