Partito comunista italiano. Federazione provinciale, Modena

1921 - 1991

La federazione modenese del Partito comunista si costituì il 20 febbraio 1921 con l'elezione di un Comitato direttivo formato da Guido Giberti (segretario), Olinto Cremaschi, Elio Carrarini, Bice Ligabue, Bruno e Carlo Baroni. I primi anni furono segnati dalla repressione fascista e dalle divisioni all'interno del gruppo dirigente modenese tra posizioni gramsciane e bordighiste.

Nel 1929, viste le difficoltà che incontrava l'organizzazione del partito nella città di Modena, dove tutto il gruppo dirigente era ben conosciuto dalle autorità fasciste, il Comitato federale si spostò a Carpi, fino al 1933, anno in cui venne riportato a Modena, mentre quello di Carpi divenne sottocomitato. Si trattò di anni caratterizzati dal tentativo di organizzare mobilitazioni a cui seguivano puntualmente repressione e arresti.

Alla vigilia della seconda guerra mondiale l'unico gruppo comunista ancora attivo a Modena era quello di Carpi, guidato da Alfeo Corassori e in contatto con i comunisti di Reggio Emilia. Anche questo gruppo fu presto individuato e azzerato dalla polizia nel 1939 con l'arresto di decine di militanti. Gli anni del conflitto mondiale trascorsero in mezzo a comprensibili difficoltà organizzative che si attenuarono con la caduta del fascismo nel 1943. Durante il periodo resistenziale oltre l'80 per cento dei partigiani modenesi fu parte delle Brigate Garibaldi a guida comunista, e perlopiù si trattò di militanti dalle umili origini quali operai e contadini.

Questa composizione sociale delle fila comuniste rimase anche negli anni successivi e non cambiò con l'aumento degli iscritti al Pci. Dalle poche centinaia di iscritti del periodo bellico si passò infatti ai 20.000 nell'aprile del 1945 e ai 51.000 dell'ottobre dello stesso anno, mentre a fine agosto 1948 i tesserati erano oltre 77.300. Anche durante questa crescita esponenziale la provenienza dei militanti dai ceti medi si mantenne bassa.