Partito comunista italiano. Federazione provinciale, Ferrara

1943 - 1991

Nell'organizzazione del Partito comunista italiano, le federazioni costituivano una struttura di direzione intermedia tra centro nazionale e organizzazioni periferiche, con compiti organizzativi e di indirizzo politico. In genere il territorio di competenza della federazione coincideva con la provincia. Nel caso della federazione del Pci ferrarese questo compito politico e organizzativo ebbe notevole rilievo date l'estensione e le peculiarità dei territori su cui operava.

Particolarmente impegnativo fu il quadro in cui la Federazione ferrarese dovette operare nel dopoguerra e, in particolare, dal 1947. Il Pci era impegnato a rivedere a livello nazionale il proprio ruolo come forza di opposizione e, nelle campagne del delta ferrarese, si trovò in un contesto politico di aspri scontri e di condizioni sociali dei lavoratori di assoluta arretratezza, mancando case, scuole, ospedali e persino acquedotti. Affiancò quindi la Confederazione generale italiana del lavora (Cgil) e i braccianti nel mai risolto conflitto con gli agrari che culminò nelle accese lotte del 1949 in cui lotta politica e sindacale risultarono inscindibili. Con il diminuire del numero dei braccianti, l'impegno del Pci nelle lotte sindacali degli anni sessanta e settanta si orientò al sostegno degli operai delle fabbriche ferraresi. Insieme all'impegno nelle rivendicazioni dei braccianti e degli operai, con l'affermarsi del Pci come forza di governo in regione e nei comuni della provincia ferrarese, cruciale fu il ruolo del partito nella realizzazione dell'Idrovia padana, della sistemazione del bacino del Po e dei territori ferraresi a ridosso della costa adriatica.

I segretari della Federazione del Pci di Ferrara sono stati: Ilio Bosi (1945-1946), Italo Scalambra (1947-1959), Ismer Piva (1960-1967), Antonio Rubbi (1968-1974), Adriano Ziotti (1975-1979), Alfredo Sandri (1979-1988), Alfredo Zagatti (1988-1991).