Antonio Gramsci

1891 - 1937

con documentazione successiva

Descrizione del contenuto

Il fondo contiene documentazione a partire dagli anni scolastici fino alla morte. Sono conservati disegni, temi scolastici, gli Appunti di glottologia e quelli preparatori alle dispense per la scuola di partito. È inoltre presente il ms. autografo Alcuni temi della quistione meridionale. Consistente la serie Epistolario che contiene la corrispondenza ricevuta e gli autografi manoscritti di Gramsci dal 1906 al 1937. Sono inoltre conservati i manoscritti autografi dei Quaderni del carcere, gli atti relativi alle pratiche di cremazione e sepoltura e la corrispondenza riguardante Gramsci e i suoi familiari, intercorsa fra la Questura di Roma e la direzione della casa penale di Turi.

Storia archivistica

L'Archivio Antonio Gramsci è conservato presso la Fondazione Gramsci a partire dalla fine del 1954. Il recupero delle carte prodotte dal dirigente sardo ebbe inizio già all'indomani dell'arresto, quando la cognata Tatiana Schucht provvide al recupero degli scritti di G. conservati nella casa di via Morgagni, a Roma. Questi documenti, fra i quali il manoscritto sulla "quistione" meridionale e gli studi preparatori per le dispense della scuola di partito, furono poi affidati all'Ambasciata russa a Roma [1]; da qui inviati, probabilmente tramite canale diplomatico, al Centro estero del partito a Parigi e poi a Mosca [2]. Non è stato possibile, tuttavia, ricostruire esattamente il percorso compiuto da queste carte, la data del loro rientro in Italia e il loro inserimento nel fondo Gramsci.

Dopo la morte di G., Tatiana prese in consegna i Quaderni e la corrispondenza da lui ricevuta durante gli anni del carcere. A questo corpus documentario si andò poi ad aggiungere la corrispondenza autografa di G. posseduta da Tatiana e non inviata, come consuetudine, a Mosca. I Quaderni furono subito messi in salvo presso l'Ambasciata e - in attesa di inviare tutto il materiale a Giulia, secondo le volontà di G. - Tatiana iniziò la compilazione di un primo elenco degli argomenti in essi trattati. Per avviare il recupero di tutti gli scritti del marito conservati dalla sorella a Roma, il 3 maggio 1937 Giulia scrisse al Commissariato del popolo per gli affari esteri e al vicecommissario Potemkin [3]. A sollecitare un rapido invio della documentazione in Urss fu anche Togliatti, il quale, l'11 giugno 1937, chiese a Manuil'skij, rappresentante del partito sovietico nel Comintern, di provvedere al trasferimento degli scritti gramsciani [4]. Intanto, il 6 luglio 1937, Tatiana inviava alla sorella, per via diplomatica, i «manoscritti di Antonio». Il resto della documentazione fu invece inviata in diverse tranches fino al dicembre 1938, quando Tania rientrò a Mosca dopo trent'anni trascorsi in Italia [5]. Questa documentazione si integrò con quella conservata a Mosca dalla famiglia Schucht: le lettere precarcerarie dal 1922 al 1926 e le lettere dal carcere autografe che Tatiana aveva spedito dall'Italia. Il 25 febbraio 1939 presero avvio i lavori della «Commissione per l'eredità letteraria di Antonio Gramsci», il cui compito era di discutere dell'ordinamento e della destinazione finale delle carte di G..

Nel frattempo, aveva avuto avvio il recupero di altri autografi scritti da Gramsci, come testimonia un quaderno manoscritto redatto da Togliatti contente l'elenco delle lettere di G. [6] e comprensivo, non solo delle lettere inviate a Giulia e a Tania, ma anche di undici lettere inviate a Vincenzo Bianco nel periodo viennese e cinque inviate a Giuseppe Berti nel biennio 1927-1928. Il 23 dicembre 1940 la Segreteria del Comintern stabilì la costituzione di un fondo intestato a G. presso l'archivio dell'Ikki e il trasferimento in esso di tutte le carte possedute dalla famiglia Schucht. In seguito all'invasione tedesca dell'Unione Sovietica si rese necessario, nel maggio 1941, il trasferimento di tutti gli uffici del Comintern, compreso l'archivio, a Ufa. Temendo che i manoscritti di G. andassero perduti, Giulia Schucht nella primavera 1941 consegnò tutti i materiali di G. in suo possesso e le lettere di Tatiana, a Vincenzo Bianco, che li trasportò ad Ufa dove furono conservate insieme al resto della documentazione. Le carte tornarono a Mosca probabilmente alla fine del 1943 - anche per le continue richieste di Togliatti che lavorava alla loro pubblicazione - e conservate presso l'archivio dell'Istituto Marx-Engels-Lenin. Da Mosca le carte giunsero in Italia a più riprese: i manoscritti dei Quaderni furono consegnati a Togliatti dall'ambasciatore sovietico a Roma il 3 marzo 1945 [7], mentre le lettere e gli altri documenti furono consegnati il 10 dicembre 1946 al Comitato centrale del partito comunista russo. Da qui, il 12 dicembre dello stesso anno, tutti i materiali dell'archivio personale di G. furono inviati a Dekanozov, vicecommissario del popolo per gli affari esteri dell'Urss, per essere poi consegnati personalmente a Togliatti[8]. Un ulteriore invio è confermato dalla lettera di Paolo Robotti del 13 gennaio 1947 a Togliatti con la quale comunicava «ancora un invio di materiali su Gramsci» [9]. Tutti i materiali furono depositati presso la Direzione del Pci, ormai stabilita in via delle Botteghe oscure. Tra questi documenti vi erano anche le lettere di Tatiana a G. e la corrispondenza da lui ricevuta.

Il 21 ottobre 1948 la Segreteria del Pci decise la creazione di una struttura presso cui conservare tutta la documentazione relativa all'opera e al pensiero di G.. A tale scopo nell'aprile 1950 fu inaugurata la Fondazione Gramsci, alla quale già il mese precedente la Segreteria del Pci aveva provveduto a donare i volumi della biblioteca. Non vi era però nessun riferimento ad una eventuale acquisizione e conservazione degli scritti. Il 30 dicembre 1954 Ambrogio Donini, direttore dell'Istituto Gramsci [10], informava la Segreteria del partito di aver ricevuto una parte dei documenti di Gramsci, ad eccezione dei manoscritti dei Quaderni e delle lettere che «si trovano ancora nella cassaforte dell'ufficio di Amministrazione della Direzione del Pci» [11] e suggeriva la trasmissione di questo materiale in luogo più sicuro. Il consiglio fu evidentemente accettato, tanto che il 28 marzo 1955, in una lettera a Luigi Longo, Donini comunicava l'avvenuto deposito degli originali dei Quaderni e delle lettere in una cassetta di sicurezza della Banca nazionale del lavoro di Roma [12]. Nel 1963 tutti documenti - ad eccezione delle lettere di Tatiana a G. - furono depositati definitivamente presso l'Istituto Gramsci. Con la collocazione definitiva delle carte di G., ebbe inizio il lavoro di recupero di tutti gli scritti da lui prodotti e ricevuti, sia negli anni giovanili che in quelli carcerari. In vista della pubblicazione di una nuova edizione delle lettere dal carcere, Togliatti, con la collaborazione di Elsa Fubini, si impegnò nel recupero del materiale documentario conservato dalla famiglia d'origine: sia dal fratello Carlo a Milano che dalla sorella Teresina a Ghilarza. Il 24 giugno 1963 Carlo Gramsci inviava a Togliatti una parte dei documenti in suo possesso. Si trattava di ventisei lettere in fotocopia di G. alla madre, a Carlo e a Grazietta, dal giugno 1924 al dicembre 1932. Ad esse si aggiungevano dieci documenti originali: il quaderno di appunti di fisica, tre schede di libri della biblioteca di Ghilarza, le carte relative al ricovero nelle cliniche Cusumano di Formia e Quisisana di Roma e le ricevute delle spese funerarie. Nel gennaio 1964 Togliatti informava Elsa Fubini che le lettere di Tatiana a G. erano rimaste in suo possesso; non sappiamo però la data del loro inserimento nell'epistolario gramsciano. Il 4 aprile 1968 Teresina Gramsci donava le trascrizioni dattiloscritte delle lettere di Gramsci alla famiglia del periodo 1908-1913, relative agli anni del liceo e dell'università. È probabile che risalga agli anni '60 anche il recupero di alcune lettere degli anni universitari indirizzate a G. da Angelo Tasca, Cesare Berger e Giovanni Vittorio Amoretti. Alle donazioni dei familiari seguì, nel luglio 1974, quella di Piero Sraffa che consegnò a Elsa Fubini gli originali delle 4 lettere autografe in suo possesso, dal 1924 al 1927. Nel dicembre 1981 Giuliano Gramsci donò all'Istituto cinque lettere di Gramsci a Tatiana, a Giulia e a Delio relative agli anni 1927-1930.

Il recupero della documentazione di G. continuò anche negli anni Novanta. Nel 1994, in seguito alle ricerche di Silvio Pons, furono depositati in copia alla Fondazione Gramsci documenti provenienti dai diversi fondi del Rossijskij Gosudarstvennyj Archiv Social'no-Politiceskoj Istorii (Rgaspi, Archivio statale russo per la storia socio-politica). In particolare, sono state rinvenute nuove lettere della corrispondenza fra G. e i membri del Pcd'I per gli anni 1922-1926. Sono state inoltre rintracciate, sempre dai fondi del Rgaspi, quattro lettere di G. a Tatiana del 1933: tre dell'agosto e una dell'ottobre. Nel 1999 Diddi Paulesu, nipote di G. ed erede delle carte conservate da Teresina, consegnava le riproduzioni fotografiche di cinquantatre lettere di G. ai familiari dal 1908 al 1933, venti lettere di familiari e compagni di scuola a G. - fra i quali Eraldo Marica, Ignazio Deidda e Agostino Careddu - e alcuni documenti relativi agli anni scolastici. Nel 2005 Mimma Paulesu Quercioli donava alla Fondazione gli originali di ottantacinque lettere autografe di G. dal 1924 al 1933 e una cartolina di Angelo Tasca del 1912. Nel luglio 2005 e nel marzo 2006 Antonio Gramsci jr., figlio di Giuliano Gramsci, donava in originale una prima parte dei documenti conservati nella sua casa di Mosca, ai quali sono seguiti alcuni documenti in copia digitale del maggio 2007 e del maggio 2008. La nuova documentazione, grazie alla quale è stato possibile ricostruire soprattutto la corrispondenza di Tatiana con i familiari, ha permesso anche di colmare le lacune presenti nell'epistolario gramsciano con l'inserimento di quarantasei lettere ricevute da Gramsci durante gli anni del carcere.

[1] Si veda la lettera di Tatiana alla famiglia del dicembre 1926 in T. Schucht, Lettere ai familiari, a cura di Mimma Paulesu Quercioli, Roma, Editori riuniti, 1991, p. 22.

[2] Cfr. lettera di Ruggero Grieco a Camilla Ravera del gennaio 1927 in A. Gramsci-T. Schucht, Lettere 1926-1935, a cura di A. Natoli e C. Daniele, Torino, Einaudi, 1997, pp. 25-26.

[3] P. Spriano, L'ultima ricerca, Roma, «L'Unità» editrice, 1988, p. 32.

[4] In Gramsci dopo la morte, attualmente in ordinamento.

[5] Si veda G. Gramsci, Ricordo di Tatiana, in T. Schucht, Lettere ai familiari, cit., p. XVIIII.

[6] Questo quaderno, di cui non si conosce la data esatta di compilazione, è integralmente riprodotto in Togliatti editore di Gramsci, a cura di C. Daniele, Roma, Carocci, Fondazione Istituto Gramsci, Annale XIII, 2005, pp. 233-88.

[7] APC, Internazionale comunista, Comitato centrale del Pcus (17), inv. 128, fasc. 42.

[8] APC, Internazionale comunista, Comitato centrale del Pcus (17), inv. 128, fasc. 966.

[9] In Gramsci dopo la morte, attualmente in ordinamento.

[10] Nel 1954 la Fondazione venne trasformata in Istituto e al direttore venne affiancato un organo di direzione collegiale. Nel 1982 l'Istituto si è costituito in Fondazione giuridicamente riconosciuta dallo Stato.

[11] In Gramsci dopo la morte, attualmente in ordinamento.

[12] In Gramsci dopo la morte, attualmente in ordinamento.

Criteri di ordinamento

L'archivio è ordinato in quattro serie:

1. Carte personali;
2. Epistolario;
3. Quaderni del carcere;
4. Documenti su Antonio Gramsci.

Condizioni di accesso

L'archivio, dichiarato di notevole interesse storico dalla Sovrintendenza archivistica del Lazio il 18 settembre 1975, è liberamente consultabile nel rispetto della normativa archivistica vigente e del regolamento interno della Fondazione Gramsci.

Bibliografia

E. Lattanzi, L'archivio Antonio Gramsci: criteri di riordinamento di un 'totem di carte', in «Nuovi annali della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari», Firenze, Olschki, a. XXVII, 2013, pp. 178-194.

Bibliografia gramsciana on line, a cura di J. Cammett, F. Giasi, M.L. Righi (https://www.fondazionegramsci.org/bibliografia-gramsciana/).

documenti: 2280

Soggetto produttore

Gramsci, Antonio

Soggetto conservatore