Partito comunista italiano. Federazione provinciale, Ancona. Comitato comunale, Senigallia

1948 - 1991

Ad oggi non esistono studi completi sulle vicende che riguardano il Partito comunista italiano di Senigallia e della zona Misa. A partire dal 1944, come nel resto dell'Italia, il partito si ricostituì anche localmente e si ristrutturò secondo le direttive nazionali. I comunali furono istituiti dopo la Terza conferenza di organizzazione che si tenne a Firenze nel gennaio 1947. Alle elezioni politiche del 1953 divenne il terzo partito della città con circa il 20% dei voti, dietro alla Democrazia cristiana e al Partito socialista italiano. Nelle successive elezioni politiche del 1958 e del 1963 il Partito comunista incrementò i consensi elettorali fino a diventare, nel 1968, il primo partito della città con quasi il 36% dei voti. Figura rilevante legata al Pci di Senigallia, anche se non sempre pienamente in accordo con le linee dei dirigenti provinciali e regionali del Partito, fu quella di Alberto Zavatti che per anni ricoprì il ruolo di sindaco della città (1945-1964 con una pausa tra il 1955 e il 1960) . I comitati comunali del Partito comunista italiano, così come i comitati comunali e zonali, si formarono ufficialmente dopo la 3^ conferenza d'organizzazione tenutasi nel gennaio del 1947 a Firenze . Essi dovevano migliorare e coordinare, soprattutto nei grossi centri urbani, l'attività organizzativa del partito sul territorio. Il Comitato comunale era un organismo dirigente territoriale del Pci. Nello statuto del 1951 fu stabilito che, nei comuni che non fossero sedi di comitato federale e qualora esistessero più sezioni, si costituissero i comitati comunali, designati dai comitati federali e composti dai segretari di sezione. Del comitato potevano far parte militanti con incarichi nell'amministrazione comunale e nelle organizzazioni di massa. I comitati comunali avevano la funzione di coordinare le attività del partito nelle sezioni e nelle zone fungendo come una sorta di fulcro sul territorio. Le sezioni e le cellule erano la base organizzativa del Pci. La sezione rappresentava l'elemento intermedio, l'organismo immediatamente superiore alle cellule di lavoro e territoriali esistenti nella sua giurisdizione e sottoposto alla federazione. Costituita da almeno venti membri, essa aveva una sede permanente che costituiva il luogo di riunione e di ritrovo dei suoi iscritti e il centro di attività politica, culturale ed assistenziale per i lavoratori della sua zona di influenza. In particolare a Senigallia erano presenti, in centro città le sezioni Centro, Pace e Portone. Del comune facevanno parte anche le sezioni di Scapezzano, Mandriola, Sant'Angelo, San Silvestro, Cesano, Cesano Bruciata, Borgo Bicchia, Marzocca, Borgo Galluzzo, Vallone, Bettolelle, Cesanella, Cannella, Casale, Borgo Ribeca, Roncitelli. Le cellule, costituite con almeno 5 membri, erano una ulteriore suddivisione delle sezioni: potevano costituirsi sia nei luoghi di lavoro che nelle abitazioni. Importanti a Senigallia erano la cellula della Sacelit, stabilimento legato alla multinazionale Italcementi di Bergamo ed inaugurato nel 1947 che produceva materiale per l'edilizia e l'idraulica, soprattutto in amianto-cemento, e la cellula del Cantiere navale.