Partito comunista italiano. Federazione provinciale, Parma

1943 - 1991

La scissione del Partito socialista italiano al Congresso di Livorno del gennaio 1921, da cui si formò il Partito comunista d'Italia, fu a Parma la scissione di una piccola minoranza che costituiva solo l'11.2% degli iscritti. Poche sezioni del Partito socialista parmense confluirono nel Pcd'I, sparuti gruppi d'iscritti dei comuni rurali e la minoranza dell'Unione socialista parmense, la sezione urbana. Agli adulti si aggiunsero i giovani provenienti dalla Federazione giovanile socialista, che a maggioranza si schierarono col nuovo partito. Nel febbraio 1921 si costituì pertanto la Federazione giovanile comunista d'Italia, di cui sarà segretario Dante Gorreri sino all'ottobre 1926.

Fra il 1921 e l'estate del 1922 gli iscritti oscillarono fra i 140 e i 190. Nel 1922 il partito assorbì forze anche dalla milizia operaia degli Arditi del popolo, che nell'agosto del 1922 avevano difeso vittoriosamente i quartieri popolari della città, l'Oltretorrente e il Naviglio, dall'assalto dei fascisti. Tra febbraio e maggio del 1923, la vasta repressione nazionale messa in atto dal governo fascista nei confronti dei gruppi dirigenti centrali e periferici del Pcd'I, portò all'arresto di 110 comunisti parmensi. A maggio dello stesso anno la Federazione comunista di Parma dichiarava dieci iscritti: per l'esiguità delle forze rimaste, fu sciolta dal Comitato esecutivo nazionale e gli iscritti furono aggregati alla Federazione di Reggio Emilia. La Federazione parmense si ricostituì nel 1924 e ne divenne segretario Gino Di Cocco: alla fine del 1925 poteva contare su 500 iscritti tra gli adulti e 350 nella federazione giovanile. La Federazione di Parma tenne il suo secondo congresso nel 1924 e, nel dicembre 1926, il terzo ed ultimo prima di entrare in clandestinità. A questo terzo congresso, organizzato in vista di quello di Lione, era presente, per il Comitato centrale, Francesco Leone di Vercelli. Al Congresso di Lione venne invece delegato per la federazione di Parma Enrico Griffith. È del 1931 il quarto congresso della Federazione parmense.

Seppur periodicamente decapitato dagli arresti, il Pcd'I di Parma, anche in clandestinità, mantenne una certa organizzazione per tutto il periodo della dittatura fascista. Nel 1928 le forze organizzate nel Pcd'I consistevano in 80 iscritti in città, divisi in dieci cellule raggruppate in tre settori, e tre zone in provincia, con un numero indeterminato di iscritti. Tuttavia, agli aderenti si aggiungevano in città, secondo una stima, circa 700 simpatizzanti. La Federazione giovanile aveva invece 60 iscritti con dieci cellule in città, divise in cinque settori, e due nella «periferia». La visibilità pubblica del movimento comunista parmense divenne molto più rarefatta a partire dal 1934.

I segretari della Federazione del Pci di Parma furono, dal 1921 al 1945:

· Umberto Filippini, gennaio-estate 1921;

· Piero Illari, estate 1921-luglio 1922;

· Arduino Giuberti, luglio 1922-aprile 1923;

· Di Cocco, aprile 1923-estate 1925

· Enrico Griffith, estate 1925-novembre 1926;

· Vittorio Adorni, dicembre 1926-autunno 1927;

· Segreteria collegiale, autunno 1927-estate 1928;

· Virginio Barbieri, fine 1930-aprile 1931;

· Segreteria collegiale, 1932;

· Elide Cella, 1934;

· Dante Gorreri, gennaio 1935-primavera 1943;

· Umberto Ilariuzzi, primavera 1943-luglio 1943;

· Dante Gorreri, luglio 1943-aprile 1944;

· Enzo Costa, maggio 1944;

· Bruno Monterumici, maggio 1944-24 luglio 1944;

· Campioli Cesare, luglio 1944-agosto 1944;

· Umberto Macchia, agosto 1944-aprile 1945.

Decisivo fu il ruolo del Pci durante la lotta di Liberazione e a Parma gli iscritti arrivarono a 3830. Al quinto congresso della Federazione parmense (19-21 ottobre 1945) gli iscritti arrivarono a 22.887. Alla Seconda conferenza provinciale d'organizzazione, (19-20 novembre 1949) gli iscritti al Pci erano 25.182, di cui 5.661 donne, le sezioni 93 e le cellule 610. Gli iscritti alla Fgci erano 5.500, organizzati in 71 sezioni e 300 cellule. Nel 1946 nel capoluogo di provincia funzionavano 5 sezioni con circa 77 cellule di fabbrica e 61 di strada, con un totale di 7.216 militanti, corrispondente al 8,3% della popolazione. Secondo il verbale del Comitato federale di Parma in data 2 marzo 1947, nel mese di luglio 1946 il totale degli iscritti era di 30.673, pari all'8,4% della popolazione della provincia, nel capoluogo erano 7.216, con una percentuale dell'8,4%; le donne rappresentavano il 22,3% degli iscritti pari a 6.819, mentre i giovani erano 6.603 (21,1% degli iscritti), distribuiti in 85 sezioni. Nel 1947 vi furono 27.996 iscritti che nel 1948 passarono a 28.230. Nel 1949 il Pci amministrava 35 dei 47 comuni della provincia (assieme ai socialisti), aveva il 70% degli iscritti ai sindacati organizzati nella Camera del Lavoro e dirigeva la Federazione delle cooperative che organizzava 280 cooperative con 30.000 soci. Al Congresso dell'aprile 1953, la Federazione di Parma aveva 28.000 iscritti adulti e 5.000 giovani organizzati in 119 sezioni e 88 cellule.

Nel 1972 gli iscritti al Pci nella Federazione di Parma erano 19.705 con un tasso di adesione del 6,5% della popolazione provinciale che passarono a 21.638 nel 1979, pari al 6,6% della popolazione. Le sezioni della Federazione di Parma passarono da 106 del 1969 a 104 del 1982. A Parma il Pci ha espresso il sindaco dalla Liberazione fino al 1970. Alle elezioni del 1946 fu eletto sindaco Primo Savani e nel 1951 Giacomo Ferrari, che rimarrà in carica fino al 1963. Dal 1963 al 1970 fu sindaco il comunista Vincenzo Baldassi.

Complessi archivistici

PCI-PDS. Federazione di Parma