Partito comunista italiano. Sezione di Castagneto Carducci
1921 - 1958
Descrizione del contenuto
Nel fondo è conservata la corrispondenza tra la Federazione comunista livornese e la sezione del Pci di Castagneto Carducci, nonché gli scambi tra quest'ultima e le cellule attive sul suo territorio; le domande di ammissione e di iscrizione al Pci di fine anni Quaranta e primi anni Cinquanta, complete delle biografie degli iscritti; quotidiani, bollettini e giornali murali degli organi ufficiali di stampa del Pci quali «l'Unità» e «Rinascita»; settimanali e bollettini provinciali, quali «La Gazzetta» e «L'Indicatore»; la sentenza della sezione istruttoria della Corte d'appello di Firenze del giugno 1949 a carico dei castagnetani ritenuti responsabili dei disordini seguiti all'attentato a Togliatti (quest'ultimo documento non apparteneva originariamente all'archivio del Pci, ma è stato offerto dalla signora Oretta Belli che lo ritrovò nel corso del riordino degli uffici Inca-Cgil di Castagneto Carducci, nel 1968).
Sono presenti, inoltre, documenti più antichi che risalgono al periodo fascista. In particolare, si segnalano le cartelle personali di alcuni gerarchi fascisti, in cui emergono gli elenchi dei partecipanti alle prime riunioni del Pnf, e talune denunce presentate dai castagnetani prima al Cln e poi, nel periodo successivo al 27 giugno 1944, giorno in cui il comune fu liberato, al Pci.
Storia archivistica
Nel gennaio 2016 il Partito democratico di Castagneto Carducci ha deciso di riordinare l'archivio storico della locale sezione del Pci di cui è custode depositario, trasferendolo dalle stanze poco accoglienti della sede del Pd di Castagneto Carducci alla stanza più adeguata della sede dello stesso partito a Donoratico. A seguito di alcuni incontri interlocutori con alcuni responsabili del Pd, a fine febbraio il progetto è stato presentato all'assemblea degli iscritti e da questa favorevolmente accolto.
Il lavoro di inventariazione si è imposto fin dal principio come lungo e delicato. La presa visione del materiale posseduto ha infatti mostrato come i documenti avessero risentito dei tipici processi di deterioramento cui va incontro la carta mal conservata, processi quali macchiatura e ingiallimento, dovuti all'azione di microrganismi biodeteriogeni, compattamento, anch'esso dovuto alla presenza di funghi e batteri, e più in generale danni strutturali causati dall'umidità e dall'inadeguatezza microclimatica delle stanze degli archivi, danni che hanno reso le carte stesse fragili e porose.
Il lavoro di inventariazione ha seguìto due criteri di riordino: uno cronologico, l'altro tematico. Da una parte, tale scelta è stata dettata da una pura esigenza temporale, quella per cui il lavoro stesso si sarebbe dovuto svolgere nell'arco di un mese. Dall'altra, questo doppio criterio è stato suggerito dalla presenza di una parziale organizzazione tematica in una parte della documentazione, eseguita da Giancarlo Querci nel 1998. Nei fatti, questo metodo si è tradotto nel riordino dei primi due faldoni che conservano documenti cronologicamente situati tra il 1921 e il 1958 (con notevoli lacune in questo arco temporale) e di un terzo che, invece, raccoglie solo quelli del 1947. Mentre per il primo si è mantenuta la suddivisione tematica fatta da Querci, gli altri due sono stati ordinati seguendo l'ordine cronologico, cercando di uniformare al meglio per tipologia di documenti e optando per soluzioni di circostanza lì dove questo non è stato possibile.
Ai fini della valorizzazione dell'archivio, è stato poi deciso di rendere consultabile sul sito web della biblioteca comunale di Castagneto Carducci sia l'inventario che alcuni documenti, in particolare quelli riguardanti il periodo fascista.