Partito comunista italiano. Federazione di Pisa
1969 - 1991
Descrizione del contenuto
Si conservano i documenti prodotti in occasione di congressi provinciali e nel quadro degli organismi federali di direzione e controllo, nonché quelli prodotti dagli organi cittadini e provinciali, dalle commissioni di lavoro e dagli organi territoriali intermedi del Pci. Sono inoltre presenti materiali di propaganda, dati sull'andamento delle elezioni, documentazione preparatoria e di ambito gestionale-amministrativo sulle feste dell'Unità e le altre manifestazioni organizzate dalla federazione.
Parte della documentazione è su supporti speciali (nastri, fotografie e altri materiali iconografici), i quali presentano particolari problemi di conservazione e di ordinamento, per cui sarà necessario in futuro allestire progetti mirati e avvalersi della consulenza di istituti specializzati.
Tra gli Archivi aggregati, è conservato materiale proveniente da sezioni territoriali e/o miscellanee di documenti raccolti da singoli militanti. È presente, inoltre, una raccolta fotografica riunita da Franco Marmugi, tra scatti che erano conservati nella sede politica e altri provenienti da singoli militanti. Infine, tra le Memorie e testimonianze, sono raccolti i questionari compilati da alcune decine di militanti in occasione del 100° anniversario di fondazione del partito e altra memorialistica occasionale.
Si segnalano, in particolare, la raccolta del periodico «Il Piaggista» (1954-1982) e alcuni importanti cimeli quali le bandiere della federazione, di alcune sezioni della città e del piano. I documenti relativi al periodo 1945-1968, a parte qualche raro caso, sono andati perduti.
Storia archivistica
Una relazione riguardante la costituzione dell'archivio della Federazione di Pisa, redatta da Ciro Sbrana, fu presentata alla segreteria nazionale nel febbraio del 1983. Le carte che non erano più di utilità - si legge nel documento - venivano riposte nel seminterrato della sede della federazione, senza alcun criterio di ordinamento e in assenza di un funzionario responsabile della conservazione. Fu lo stesso Sbrana, con la collaborazione di Ines Monti e Mirella Brogiotti, impiegate addette alla segreteria, a effettuare un primo riordino sommario della documentazione, separandola dalle collezioni di periodici e di materiale propagandistico a stampa. Durante questo primo intervento vennero individuate quattro macro-sezioni documentarie: manoscritti, dattiloscritti, ciclostilati e materiali a stampa prodotti dalla federazione; libri e opuscoli che, pur non essendo prodotti dalla federazione, integravano o comunque contribuivano a documentare l'attività del partito a Pisa e provincia; stampati avulsi dalla documentazione archivistica; collezioni di periodici.
Nella relazione si auspicava, inoltre, l'applicazione di un titolario per l'ordinamento archivistico, per questo erano state individuate quattro serie principali: Segreteria; Comitato direttivo; Comitato federale; Commissione federale di controllo. A queste quattro serie erano state aggiunte altre per gli organi non statutari: Congressi; Organizzazione; Contabilità; Problemi economici; Elezioni; Problemi dello Stato e dell'antifascismo; Trasporti; Sanità; Scuola; Università; Cultura e tempo libero; Feste dell'Unità; Questione femminile; Fgci; Movimenti giovanili, manifestazioni per la pace e di solidarietà internazionale. All'interno delle serie si consigliava di inserire la documentazione ordinata cronologicamente suddivisa per tipologie di materiali di cui si forniva una lista di orientamento: manoscritti; avvisi e circolari (prodotti dalla federazione); altra corrispondenza; volantini, opuscoli, manifesti (prodotti dalla federazione e dalla sezioni); stampati (prodotti dal partito a livello nazionale e regionale); materiale non prodotto dal partito.
Infine, nella relazione veniva segnalata la presenza di un fondo fotografico composto da un «migliaio di foto», che necessitava di un intervento ad hoc, sia per una migliore conservazione che per l'archiviazione. La documentazione fu poi progressivamente abbandonata a sé stessa, subendo perdite a causa dei ripetuti traslochi e per la cattiva conservazione. Stando a una testimonianza di Paolo Fontanelli, parte del materiale fu trasferita alla Scuola quadri di Cascina e, dopo la chiusura dell'ente e la fine delle attività del partito, non è stata più ritrovata.
L'archivio è giunto presso la Biblioteca Franco Serantini in modesto stato di conservazione, privo di un preciso ordinamento e sprovvisto di mezzi di corredo. La documentazione, riunita in cartelle di cartone contenenti fascicoli, carte sciolte e materiale a stampa, si presentava spesso aggregata secondo un criterio cronologico e/o tematico, attribuito presumibilmente in quel primo tentativo di riordino coordinato da Sbrana nei primi anni Ottanta. Tuttavia, non trattandosi di un ordinamento organico, al momento dell'acquisizione appariva come un insieme confuso di materiali di varia natura e tipologia.
Criteri di ordinamento
Le carte sono state riordinate sulla base di un titolario elaborato agli inizi degli anni Ottanta. La documentazione è ripartita per anni, quindi, per ciascuna annata, nelle dieci serie riportate di seguito:
I. Congressi;
II. Organi di direzione e controllo;
III. Organizzazione, informazione, stampa e propaganda;
IV. Commissioni di studio/lavoro e conferenze di organizzazione e di programma;
V. Organi intermedi;
VI. Elezioni politiche, amministrative e referendum;
VII. Eventi, feste dell'Unità e manifestazioni;
VIII. Archivi aggregati;
IX. Archivio fotografico;
X. Memorie e testimonianze.
Accanto alle serie generate dal titolario permangono alcuni nuclei documentari relativi ad argomenti particolari e di arco cronologico ben definito.
Condizioni di accesso
L'archivio è interamente consultabile, nel rispetto della normativa archivistica vigente in ambito di beni culturali e trattamento dei dati personali. Sono altresì rispettati eventuali vincoli specifici dettati dai depositari e le condizioni di conservazione dei documenti. Per i dati personali, la privacy e la tutela del diritto d'autore, si fa riferimento alla normativa vigente (Codice in materia di protezione dei dati personali, d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196; Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio, l. 22 aprile 1941, n. 633, e successive modificazioni).
Secondo gli artt. 122-127 del d.lgs. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), i documenti contenenti dati personali sensibili - cioè «idonei a rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale» - diventano consultabili 40 anni dopo la loro data.
Bibliografia
Leonello Raffaelli: la vita politica, l'impegno civile, l'attività parlamentare, Pisa, Nistri-Lischi, 2000.
Silvano Granchi, Pane amaro: una rivolta contadina negli anni Cinquanta in Valdera, Pisa, Bfs, 2000.
Roberto Cerri, Renzo Remorini (1927-1998): da operaio comunista della Piaggio di Pontedera a «cittadino del mondo», con il racconto di Renzo Remorini Tempo, cammina..., Pontedera, Tagete, 2004.
Lara Parisotto (a cura di), Inventario dell'archivio personale di Renzo Remorini, Pontedera, Archivio storico del Comune di Pontedera, 2008.
Luigi Bulleri, Il sindaco rompe la catena, Pisa, Pacini, 2009.
Alessandro Marianelli, Eppur si muove! Movimento operaio a Pisa e provincia dall'Unità d'Italia alla dittatura, a cura di Franco Bertolucci, Pisa, Bfs, 2016.
Michele Quirici, Francesco Petroni, il sindaco operaio: l'uomo, l'impegno civile e politico, Pontedera, Tagete, 2021.