Partito comunista italiano. Federazione di Bologna

1943 - 1991

Descrizione del contenuto

Il fondo si compone della documentazione prodotta e raccolta dalla Federazione del Pci di Bologna dal 1943 al 1991. La storia dell'organizzazione è ricostruibile attraverso i verbali delle riunioni degli organi federali (Comitato federale, Segreteria, Direzione federale, Consiglio di federazione, Commissione federale di controllo), i documenti sull'attività delle zone territoriali (zona Città, zona Montagna, zona Pianura, zona del Comprensorio della cintura industriale - Pic), delle sezioni e dei comitati delle zone di Bologna che consentono di comprendere la presenza del partito sul territorio. Sono conservati, inoltre, i materiali relativi all'attività delle commissioni e delle sezioni di lavoro (tra le quali le commissioni stampa e propaganda, sicurezza sociale, femminile, le sezioni lavoro di massa, educazione ideologica, problemi del lavoro), i documenti pervenuti dagli organi nazionali (Congresso nazionale, Conferenza nazionale, Comitato centrale, Commissione centrale di controllo), i documenti testimonanti le relazioni intercorse con gli altri partiti Democrazia cristiana, Partito radicale italiano, Partito socialista italiano e altri).

Sono presenti, poi, i documenti prodotti dalla Fgci bolognese, i materiali prodotti e raccolti durante le diverse consultazioni elettorali e referendarie, la corrispondenza completa di protocolli (rinvenuti in quantità consistente), una raccolta voluminosa della rassegna stampa operata nel corso degli anni, questionari su tematiche di vario interesse, documentazione su convegni e iniziative svolte sia a livello locale che nazionale.

È conservato, inoltre, il fondo dell'emittente Nuova televisione (Ntv), fondata nel 1982 con la collaborazione del Pci e con sede a Bologna.

Si segnala, infine, la documentazione prodotta dalle sezioni territoriali in occasione della morte del segretario Enrico Berlinguer, avvenuta l'11 giugno del 1984, nonché la raccolta delle autobiografie manoscritte e dattiloscritte redatte dai militanti comunisti nel secondo dopoguerra, su richiesta degli organismi dirigenti locali del Pci.

Storia archivistica

Fin dall'origine, i documenti prodotti e raccolti dalla Federazione di Bologna del Pci si sono sedimentati negli uffici della Federazione stessa presso le sedi del partito, fino allo scioglimento del Pci avvenuto nel 1991.

La Fondazione Gramsci Emilia-Romagna è stata individuata dal Pci prima, poi dal Partito democratico della sinistra (Pds), quale istituto conservatore della memoria scritta e deputato al trattamento dei documenti. Tra la fine degli anni Ottanta e il 1993 la Federazione di Bologna del Pci, poi Pds, ha depositato e poi donato in tempi successivi l'intero fondo alla Fondazione Gramsci (allora Istituto Gramsci) che ha provveduto, e provvede tuttora, alla conservazione, alla salvaguardia e al trattamento archivistico delle cc. Va segnalato che la vicinanza delle due sedi della Federazione e dell'Istituto Gramsci, rispettivamente in via Barberia n. 4 e 4/2, ha evitato il trasloco delle carte fino al 2003 quando l'Istituto Gramsci si trasferì in via Galliera n. 26. In quell'occasione una parte dei docc. del fondo fu depositata, per motivi di spazio, in locali lontani dalla sede. Quando nel 2010 la Fondazione si trasferisce in via Mentana n. 2 tutti i fondi relativi al Pci di Bologna vengono riunificati in un unico deposito in via Cervellati n. 2 a Bologna.

Il 25 settembre 1987 il fondo è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per l'Emilia-Romagna insieme al resto del patrimonio documentario della fondazione. La dichiarazione è stata successivamente rinnovata in data 8 settembre 1994 e in data 8 luglio 2008.

La documentazione è stata rinvenuta per lo più sopra a scaffalature e armadi, priva di ordine archivistico (ad eccezione del nucleo di documentazione raccolta all'interno della serie Documentazione organizzata secondo un piano di classificazione originale). La maggior parte dei documenti era raccolta secondo un ordine dettato dalla sola esigenza conservativa, solo parzialmente secondo un ordine cronologico. Erano state però individuate alcune serie: atti verbalizzati degli organi federali, verbali dei congressi federali e nazionali, notiziari contenenti rapporti riservati sull'attività dei singoli militanti, rassegna stampa, protocolli della corrispondenza, questionari per la discussione politica. Sono stati ritrovati anche piccoli nuclei di documenti relativi alla Fgci e all'emittente televisiva Nuova televisione. La documentazione si presentava condizionata in vari modi: all'interno di faldoni, di fascicoli sciolti, oppure raccolta in cartelline con sistema a sospensione e, infine, in scatoloni organizzati in ordine cronologico. All'avvio del trattamento, l'insieme delle carte recava solo in parte le tracce di un ordine archivistico.

Il fondo si presenta come un complesso di documenti sedimentati nel tempo con evidenti distinzioni di provenienza da uffici o da attività di dirigenti e di funzionari di partito le cui mansioni venivano definite all'interno della struttura organizzativa del partito. Nella Federazione bolognese ogni funzionario che svolgeva attività politica era solito produrre e raccogliere i documenti relativi allo svolgimento del proprio incarico. Dal momento in cui le carte non erano più di utilità i materiali venivano conservati in un locale adibito a deposito d'archivio presso la stessa federazione, e riorganizzati in un sommario ordine cronologico sulla base di criteri non uniformi. Non vi è riscontro della presenza di un funzionario addetto all'archivio.

Alcuni tentativi di ordinamento sono testimoniati dalla presenza di registri di protocollo della corrispondenza che fanno presupporre a un tentativo di riorganizzazione consapevole delle carte da parte di qualche funzionario o dirigente della Federazione. Infine a metà degli anni Ottanta fu affidato ad Angela Bosi l'incarico di applicare a posteriori ai documenti conservati una classificazione sulla base di un titolario elaborato qualche anno prima dalla direzionale nazionale del Pci. Questo intervento è stato riscontrato solo su un nucleo circoscritto di docc. (si veda l'introduzione alla serie Documentazione organizzata secondo un piano di classificazione originale).

Le competenze storiografiche e la sensibilità conservativa dello storico Luigi Arbizzani, prima funzionario di partito, poi direttore della scuola di formazione politica Anselmo Marabini e infine direttore dell'Istituto Gramsci, hanno senz'altro contribuito alla formazione e alla conservazione dell'archivio della Federazione. Lo storico bolognese infatti ha favorito la raccolta e l'organizzazione dei documenti personalmente in più momenti; di tale azioni vi è traccia tra la documentazione d'archivio. Su impulso dello stesso Arbizzani fu istituito nell'ottobre del 1986 all'interno della federazione un gruppo di lavoro con il compito di elaborare «un programma di reperimento e ordinamento delle fonti».

Dopo l'affidamento delle carte all'Istituto Gramsci Emilia-Romagna, ai primi anni Novanta si è proceduto al primo importante intervento di inventariazione della parte di documentazione che copre l'arco cronologico dal 1943 al 1972. L'inventariazione e l'ordinamento di tali documenti sono stati effettuati da Patrizia Busi. Lo strumento prodotto a seguito di tale intervento è confluito nell'inventario cartaceo dal titolo L'Archivio del Partito comunista italiano di Bologna. Archivio della federazione (1923-1972), a cura della Cooperativa archivisti ricercatori. Nel 2002 l'Istituto Gramsci Emilia-Romagna ha aderito al progetto "Archivi del Novecento" e ha proceduto alla migrazione dell'inventario all'interno del software Gea 4.0, dal 2003 consultabile sul sito www.archividelnovecento.it.

Nel 2007, aderendo al progetto cittadino "Una città per gli archivi" promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna, si è proceduto all'intervento di ordinamento e di inventariazione delle carte della Federazione provinciale del Pci dal 1943 al 1991, da parte di Sara Verrini e di Federica Cavina attraverso l'applicativo xDams.

Criteri di ordinamento

L'ordinamento attribuito al fondo rispecchia in buona parte la struttura organizzativa del partito, caratterizzata da uno schema piramidale che si sviluppa dal vertice (il Congresso nazionale come «istanza suprema del partito» e gli organi di direzione nazionale), attraverso gli organismi regionali, gli organismi federali, per giungere alle zone territoriali e alle sezioni. La documentazione è strutturata nelle seguenti serie:

1. Congressi nazionali;
2. Conferenze nazionali;
3. Comitato centrale;
4. Direzione nazionale;
5. Commissione centrale di controllo;
6. Consiglio nazionale;
7. Comitato centrale e Commissione centrale di controllo;
8. Enrico Berlinguer: discorsi e documentazione raccolta in occasione della morte;
9. Conferenze regionali;
10. Congressi provinciali;
11. Conferenze provinciali;
12. Comitato federale;
13. Commissione federale di controllo;
14. Segreteria;
15. Comitato esecutivo. Verbali;
16. Comitato direttivo;
17. Direzione federale;
18. Consiglio di federazione;
19. Attivo provinciale;
20. Organizzazione territoriale: comitati, zone, sezioni;
21. Commissioni, sezioni di lavoro e dipartimenti;
22. Corrispondenza;
23. Protocolli della corrispondenza
24. Convegni, seminari, iniziative e manifestazioni;
25. Elezioni e referendum;
26. Federazione giovanile comunista italiana (Fgci);
27. Documentazione organizzata secondo un piano di classificazione originale;
28. Rassegna stampa raccolta dalla Federazione di Bologna;
29. Documentazione varia.

A questa parte si aggiunge la documentazione prodotta dall'emittente televisiva Nuova televisione (Ntv), di proprietà del partito. Il subfondo è strutturato nelle seguenti serie:

- Attività amministrativa;
- Gestione del personale;
- Palinsesto televisivo;
- Corrispondenza.

In generale, per le serie corrispondenti agli organismi nazionali, regionali e federali (dalla serie Congressi nazionali alla serie Commissioni, sezioni di lavoro e dipartimenti) è stata inserita, quando possibile, la descrizione delle funzioni e delle attività dell'organismo secondo le indicazioni fornite dagli statuti approvati nei congressi nazionali, contestualmente alle informazioni ricavate dallo studio dei documenti. La serie denominata Documentazione organizzata secondo un piano di classificazione originale contiene una parte di documenti rinvenuti con una classifica originale che coincide con la classificazione del titolario alfanumerico rinvenuto tra le carte del fondo. Considerata la peculiarità di tali materiali si è deciso trattarli separatamente secondo i criteri di seguito riportati: i fascicoli sono stati organizzati e descritti in serie e sottoserie. In particolare, a ogni sottoserie corrisponde una lettera del piano (F, N, R, Z, S) e la documentazione al proprio interno è stata ordinata seguendo la numerazione crescente del piano (ad esempio: F200, F301, ecc.). Si tratta quindi di un nucleo documentario che si sovrappone cronologicamente e tematicamente alle carte presenti nel fondo, distinguendosi solo per il modo in cui i documenti sono stati conservati (si veda l'introduzione alla serie). L'unità di descrizione è il fascicolo, a eccezione della serie Documentazione organizzata secondo un piano di classificazione originale. Le buste e i fascicoli sono contraddistinti da un numero progressivo che riparte da 1 (uno) per ogni serie e ogni sottoserie del fondo.

L'inventario della documentazione compresa tra 1943 e il 1972, oggetto del primo intervento di Patrizia Busi (si veda l'introduzione alla Storia archivistica), è stato interamente recuperato all'interno del presente inventario secondo le seguenti modalità: ogni serie individuata da Patrizia Busi è stata fedelmente riportata e inserita nella struttura, dandone notizia nel campo "Storia archivistica"; per ciascun fascicolo descritto da Patrizia Busi è stata riportata la segnatura precedente, mentre ne è stata lasciata invariata la descrizione; ai suddetti fascicoli è stata infine attribuita la nuova e attuale numerazione, ricollocandoli poi all'interno delle buste originarie.

Condizioni di accesso

Parte della documentazione è soggetta ai limiti di consultabilità previsti dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali) e dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio).

Strumenti di corredo

"L'Archivio del Partito comunista italiano di Bologna. Archivio della Federazione (1923-1972)", a cura della Cooperativa archivisti ricercatori, redatto nel 1990. Inventario datt. a uso interno in consultazione presso la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna.

metri lineari: 125

pezzi: 958

Soggetto conservatore